LOLITA + LAURA PALMER = NOLA
Quando ho visto questo libro (da me comprato in libreria per pura
"fascinazione" nei confronti di trama e titolo) salire alto in
classifica, mi sono sorpreso perché in pura teoria (cioè senza averlo
già letto), per mole e tematica, non mi pareva un best-seller
d´elezione.
Ora è tutto molto più chiaro. intanto: è un libro da lettori forti o semi/forti che abbiano voglia di evasione. Insomma non è una sfumatura di grigio, o Faletti o (con tutto il rispetto) Brown.
Ed è ricchissimo di ingredienti, come certi piatti della cucina orientale magari non raffinatissimi (e neanche troppo salutari) ma irresistibilmente gustosi.
Vediamo un po´: sicuramente Lolita (anche se l´autore poteva rinunciare al tormentone di quattro lettere N-O-L-A - si sarebbe capito lo stesso), la provincia americana e quindi Twin Peaks e Stephen King. qualcosa di Tom Wolfe nel meccanismo di caduta agli inferi del protagonista, e poi ancora Truman Capote per la figura dello scrittore/investigatore, e ancora cinematografia Horror (e non dico i titoli per non spoilerare). non si butta via niente, insomma.
Va da sé che il libro è divertente proprio come certi FILMONI americani e ricco di effettacci; se uno lo leggesse con severità e senza abbandonarsi al puro divertimento salterebbero agli occhi passaggi un po´tirati via dal punto della logica, personaggi perlopiù macchiettistici, colpi di scena eccessivi....ma...ogni tanto meritiamo pure di intrattenerci, che non di solo Pynchon si vive, no?
Ora è tutto molto più chiaro. intanto: è un libro da lettori forti o semi/forti che abbiano voglia di evasione. Insomma non è una sfumatura di grigio, o Faletti o (con tutto il rispetto) Brown.
Ed è ricchissimo di ingredienti, come certi piatti della cucina orientale magari non raffinatissimi (e neanche troppo salutari) ma irresistibilmente gustosi.
Vediamo un po´: sicuramente Lolita (anche se l´autore poteva rinunciare al tormentone di quattro lettere N-O-L-A - si sarebbe capito lo stesso), la provincia americana e quindi Twin Peaks e Stephen King. qualcosa di Tom Wolfe nel meccanismo di caduta agli inferi del protagonista, e poi ancora Truman Capote per la figura dello scrittore/investigatore, e ancora cinematografia Horror (e non dico i titoli per non spoilerare). non si butta via niente, insomma.
Va da sé che il libro è divertente proprio come certi FILMONI americani e ricco di effettacci; se uno lo leggesse con severità e senza abbandonarsi al puro divertimento salterebbero agli occhi passaggi un po´tirati via dal punto della logica, personaggi perlopiù macchiettistici, colpi di scena eccessivi....ma...ogni tanto meritiamo pure di intrattenerci, che non di solo Pynchon si vive, no?
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